Basta con i “mea culpa” e complotti.Adesso è il momento dei fatti!

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Questa è una presa di parola da parte del collettivo Studenti Autorganizzati in merito alle ultime vicende, narrate dai giornali locali, sul processo che si sta portando avanti per chiarire dinamiche e responsabilità sulla morte dello studente quattordicenne Sylvester Agyemang.

Quanto apprendiamo dai quotidiani riteniamo sia di una gravità inaudita, ma che allo stesso tempo non ci sorprende in maniera eccessiva. Ebbene ci viene svelato che dopo due mesi dall’inizio delle indagini, queste si siano basate su prove del tutto superflue, poiché autista e autobus sul quale si è verificato l’accaduto non sono in realtà quelli forniti alle autorità; ma bensì un altro mezzo, che fino a pochi giorni fa ha continuato a viaggiare indisturbato facendo più volte sosta in manutenzione.

E’ avvenuto quindi uno scambio, che alcuni come SETA o amministrazione comunale chiamano “distrazione” o “grave errore” , noi preferiamo chiamarlo insabbiamento. Diciamo questo perchè ci sorgono molti interrogativi su quanto accaduto:è possibile che alla luce di un così grave avvenimento si possa ricondurre questo errore ad una coincidenza o ad una superficialità? Come è possibile che dentro l’azienda tutto sia rimasto quieto e inconsapevole? In ogni caso se qualcosa voleva essere nascosto ora sarà difficilmente riscontrabile, e anche nell’eventualità che tutto fosse frutto di una reale distrazione, resta il fatto che un bus con mal funzionamenti attraverso il quale un ragazzo è morto, ha continuato a trasportare studenti ogni giorno nelle scuole; da qui si evince la serietà con cui Seta amministra il TPL.

Noi vogliamo parlare con la stessa chiarezza con la quale il 18 Gennaio, in migliaia nelle strade abbiamo accusato Comune e SETA di aver spezzato una giovane vita a causa di anni di mal gestione del trasporto, di tagli e negligenze, e non per un’incidente dovuto al caso.

Ancora, allo stesso modo oggi puntiamo il dito verso di loro, che dovrebbero avere il dovere, come minimo, di parlare alla propria città con chiarezza, senza nascondere la verità e senza celarsi dietro menzogne tentando di allontanare il proprio coinvolgimento. Questa è a parer nostro l’ennesima riprova di una complicità tra organismi e individui che occupano un’importante funzione pubblica ma che la svolgono nei loro interessi privati.

Il tempo delle scuse e delle promesse è durato anche troppo, le nostre pretese, come studenti, di una chiara azione in merito alle problematiche che più volte abbiamo esposto non sono svanite, il trasporto pubblico a Reggio Emilia resta tutt’ora carente di strutture di sicurezza efficienti e di politiche che rendano la mobilità un reale diritto di cui tutti possano usufruire, e non ristretto alla cerchia sempre più ridotta di chi si può permettere i suoi alti costi. Su queste ragioni ci siamo espressi e mobilitati durante l’autunno e l’inverno; altrettanto continueremo a fare, perchè di fronte a questa situazione allarmante che sussiste è necessario far sentire con sempre maggiore forza la nostra voce e portare le esigenze a cui loro devono rispondere!

Studenti Autorganizzati R.E.

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