Oltre le firme ci mettiamo la faccia! 8Novembre #unafirmanonciferma

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La città degna risponde ai provvedimenti cautelari adottati a seguito del 25 Aprile scendendo in centinaia in piazza

 

“Una firma non ci ferma!” Recita lo striscione d’apertura del corteo che si è snodato per le principali arterie della città di Reggio Emilia. Non solo uno slogan a guardare il fiume di corpi scesi in strada questa sera, oltre cinquecento persone, che ha dato vita ad una manifestazione significativa, eterogenea e meticcia.

Quanto si è verificato a Reggio Emilia con i provvedimenti cautelari adottati per 15 persone a seguito della contestazione a Salvini il 25 Aprile scorso, la sproporzione delle misure e l’uso strumentale dei mezzi giuridici per limitare l’agibilità politica di chi opera percorsi di giustizia sociale nel territorio, rappresenta un precedente pericoloso per la libertà d’azione dei movimenti, che oggi ha innescato una risposta da parte della città chiara netta e precisa, che sovverte e smonta il paradigma securitario dei provvedimenti stessi.

La mobilitazione è iniziata presto davanti ai cancelli del principale Polo scolastico, con lo sciopero studentesco e l’assemblea del coordinamento degli studenti medi dell’Emilia Romagna, convocata per definire una road map comune che nell’ultima settimana di di consultazione, provocatoriamente indetta da Renzi e Giannini, si innesti all’interno della giornata del 14 Novembre e vada oltre ad aggredire e cambiare il modello scolastico ed educativo che l’ennesima “riforma” concretizza, un modello privatistico e aziendale, che demolisce il lavoro nel settore educativo e frena qualsiasi prospettiva di sviluppo formativo e culturale.

Nel pomeriggio il corteo, raggiunto dalle delegazioni regionali del Tpo e Labàs di Bologna, di Casa Madiba di Rimini e dai lavoratori del settore logistico di ADL Cobas di Parma.

Le adesioni territoriali sono state numerose come numerosi i volti e le voci di coloro che hanno deciso di metterci la faccia, non solo la firma, in questa significativa giornata, oltre al Laboratorio AQ16, CasaBettola “Casa Cantoniera Autogestita” e Ass. Città Migrante, promotori dell’iniziativa hanno aderito Alternativa Libertaria, Comitato 28 Aprile 2009, Redazione Pollicino Gnus, Casa Popolare Spartaco, Partito dei Carc, Collettivo Variabile Indipendente, SEL Reggio Emilia, Cooperativa Mag6 Reggio Emilia, Associazione Ya Basta Onlus Reggio Emilia, ANPI Felina, Arcigay Gioconda Reggio Emilia, Ass. Notti Rosse Casalgrande, Comitato Altra Europa con Tsipras Reggio Emilia, L’Altra Emilia Romagna/Prc_SE/Pdci, Cobas Scuola Reggio Emilia, ADL Cobas Emilia Romagna, Ass. G.A.3 – Generazione Articolo 3 Reggio Emilia, Comitato Acqua Bene Comune Reggio Emilia, Materiale Resistente, Federazione Anarchica Reggiana, Comitato Nonviolento Uomo Ambiente della Bassa – Guastalla.

Un corteo che si è fatto corpo sociale ha sfilato per la città rivendicando il rifiuto espresso il 25 Aprile alle politiche europee di Salvini, un modello pericolosamente liberticida che ha già prodotto morte, sfruttamento e isolamento nei corsi precedenti delle leggi emandate da e con il partito cui appartiene, ma ben oltre la rivendicazione di quanto avvenuto in piazza quel giorno, ha espresso la ricchezza di plurali e molteplici interventi sul territorio tesi ad innestare percorsi concreti di giustizia sociale ed esercizio della democrazia, che guardano immediatamente allo Sciopero Sociale Europeo indetto per il 14 Novembre, alle battaglie sul tema del lavoro, della scuola, delle case, dei profughi e dei migranti, quotidianamente agite sul territorio.

Il 28 Novembre il Tribunale del riesame di Bologna rivedrà i provvedimenti, su richiesta del pubblico ministero, adottati dal GIP, potendo accogliere l’istanza peggiorativa del p.m che al principio prevedeva gli arresti domiciliari per 5 dei 15 sotto firma, oppure adottare un altro corso. Un secondo appuntamento sul tema della giustizia e della libertà di movimento, già positivamente anticipato da questa giornata di mobilitazione.

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